LA MUSICOTERAPIA PER BAMBINI CON DIFFICOLTÀ EMOTIVE
La musicoterapia clinica (di seguito MT) è un metodo di cura ad orientamento psicodinamico, oggi molto utilizzato nei diversi settori della psichiatria, della medicina e della educazione curativa. E’ proprio in questa ultima branchia che vanta una lunga tradizione: originariamente utilizzata prevalentemente nelle istituzioni antroposofiche, viene oggi introdotta nei molteplici settori dell’educazione curativa, a seconda delle indicazioni.
Cathrine Sandra Lutz-Hochreutener
In questo articolo viene dato uno sguardo al lavoro con i bambini che, a causa di difficoltà emotive, vengono affidati alla musicoterapia.
Che cos’è la musicoterapia?
E’ difficile esprimere a parole molto di ciò che si svolge nella vita interiore dell’uomo, e soprattutto quando si tratta di sentimenti spiacevoli oppure tabù come la rabbia, la paura, la vulnerabilità oppure la tristezza.
Con la musica è diverso; riesce ad esprimere, in modo diretto e immediato, i sentimenti più profondi. Fin dall’antichità la MT trae vantaggio da questo potenziale.
Nell’ascolto di suoni, ritmi e melodie risuonanti dal silenzio, al contatto di ciò che suscitano nel suono attivo, emerge l’uomo e incontra sé stesso. Sofferenze inespresse e nascoste possono essere toccate e avvertite, questo anche quando la loro verbalizzazione non è (ancora) possibile. Ne nasce uno spazio simbolico nel quale forze di autoguarigione inattive vengono fatte emergere e possono essere rese fruttuose nel rapporto terapeutico.
Il concetto di musica, in questo contesto, viene abbracciato in modo ampio: non vengono compresi soltanto determinati pezzi o stili musicali ma anche, a livello elementare, tutto ciò che risuona, sia che si tratti di suono, ritmo, melodia, rumore oppure anche silenzio.
Alla base di qualsiasi attività musicoterapica si trova la libera improvvisazione, cioè la musica creata sul momento. Non si imparano le note, e neppure si tratta dell’apprendimento di abilità strumentali. Il prodotto musicale finale, o meglio la sua qualità estetica, non sta in primo piano. Qui si espleta anche la distinzione fondamentale dell’educazione musicale: non c’è il giusto e lo sbagliato, il bello o il brutto nel senso obbiettivo. La relazione ludica con gli elementi musicali e il simbolismo di questa espressione individuale sono al centro dell’attenzione.
Si distingue tra MT ricettiva e MT attiva:
-MT ricettiva: la paziente ascolta la musica suonata dal terapeuta, oppure vengono utilizzati brani musicali registrati.
Se possibile l’esperienza viene elaborata successivamente nel dialogo verbale.
-MT attiva: qui è il paziente stesso ad esprimersi, suona gli strumenti, canta, si muove seguendo la musica.
In Svizzera si lavora prevalentemente con la Musicoterapia attiva con introduzione, secondo la situazione, di elementi ricettivi.
Indicazioni
La MT si serve di un mezzo non verbale e perciò può essere applicata alle persone più diverse, indipendentemente dalle loro capacità, il loro stato sociale o la loro età – indipendentemente anche da origini etniche e culturali; una realtà che oggi, alla luce delle migrazioni mondiali, gioca un ruolo importante. A questo proposito emergono indicazioni rilevanti per la rieducazione terapeutica: la MT è indicata per le persone che, per qualsiasi ragione o a causa di un blocco, non possono parlare oppure non possono percepire i propri sentimenti e/o esprimerli con fatica, come con persone con disturbi precoci. In quest’ultimo caso sarebbe emerso quanto segue:
suoni e ritmi circondano già l’embrione. Le prime sensazioni sensoriali della nuova vita sono il percepire il battito materno del cuore e il ritmo del respiro, la voce della madre, i rumori dell’apparato digerente, come pure sensazioni corporali dell’essere portati e cullati. Tutto questo insieme comunica, al non nato, in una specie di sensazione globale psicosomatica, le prime impressioni di esperienze del mondo, e questo già molto prima che le parole possano rendere queste impressioni.
Nell’ampio dialogo pre-verbale tra madre e bambino, prima nella prima gravidanza e dopo nei primi giorni della nascita, i parametri “musicali” della lingua (suono della voce, ritmo, melodia, tempo e intensità) giocano un ruolo ancor più fondamentale del contenuto. Il messaggio viene comunicato “in modo atmosferico”.
Suoni, ritmi e melodie sono perciò anche adatti a rianimare tali primitive tracce di ricordo e quindi ad elaborare ferite di quel tempo.
Metodica della MT con i bambini con difficoltà emotive
Ogni uomo, ogni bambino porta in sé qualcosa di esclusivamente proprio; è per questo che ciascun processo terapeutico procede in modo individuale; ha il proprio ritmo, la propria dinamica, il proprio tempo. Allo stesso modo ogni bambino, a seconda della situazione, ha bisogno della propria musica particolare – non sono io in qualità di terapeuta a determinare ciò che sarebbe o meno giusto in un dato momento.
Al contrario il mio punto di partenza è quello dell’attenzione sospesa in aria, della mia presenza interiore: ho cioè nella mente il bambino con la sua storia, il suo ambiente, il decorso terapeutico fin qui, però, nella situazione terapeutica cerco ogni volta di procedere in modo nuovo, di essere aperta a ciò che può/vuole emergere dal momento presente.
Molteplici sono le possibilità con le quali si può giungere alla tematica del bambino. Per la sua efficacia è comunque decisiva la relazione che si intesse tra bambino e terapeuta. Io, come terapeuta, sono il “tu”, la persona di fronte che accompagna il bambino nel suo processo, gli porge un appiglio al quale aggrapparsi – che per lui è un ponte verso i principi della realtà del quotidiano e dell’ambiente. Ma affinché io possa realmente essere il “tu”, c’è bisogno di un riferimento interiore verso il bambino, qualcosa deve poter oscillare tra di noi.
E per dirlo con parole di Loos: “Se non c’è amore la terapia resta un lavoro segmentato di influenza.” (Loos 1986, pag. 41)
Altri importanti fattori sono dati dalla mia disponibilità e competenza di terapeuta a riflettere sul transfer e contratransfer rimettendone continuamente in discussione il mio operare terapeutico.
Di seguito vengono mostrati i metodi comunemente più utilizzati:
- Improvvisazioni
- Il gioco musicoterapico delle parti
- Esperienza sonora immaginaria
- Coinvolgimento del corpo
- Introduzione di canti