La musicoterapia integrativa espressione dell’integrazione di fisioterapia e di musicoterapia
L’origine professionale del musicoterapista fino ad oggi è ancora molto varia: si va da quella di insegnante, a quella di medico, di psicologo, di musicista, di assistente sociale, di fisioterapista, di logopedista ecc.. Generalmente si tratta di professionisti che si interessano, studiano e si specializzano ulteriormente in musicoterapia.
Di Wolfgang Fasser, Musicoterapeuta, SFMT, AIM
Una delle immagini più diffuse è quella derivante dall’integrazione professionale di due professioni (Postacchini et. al., 1997). Ne consegue che la musicoterapia sia fortemente modellata dall’attività primaria del professionista e il contesto nonché dal suo stile personale sebbene possa sussistere anche il caso contrario (Benenzon, 1988) ovvero il professionista che concepisce la musicoterapia come prima e unica professione.
Attualmente in Europa ci sono diversi percorsi di formazione musicoterapica e in base ad essi la tipologia di diplomati si costituisce fondamentalmente di quattro tipi:
- MT: Musicista e terapista, ovvero una doppia qualifica professionale;
- Mt: Musicista che pratica terapia;
- mT: Terapista che utilizza la musica;
- mt: professionista che pratica la musica e la terapia.
- Fisioterapia: quattro anni di formazione di base e trenta anni di esperienza clinica in ambito medico.
- Specializzazione post-diploma nell’ambito delle malattie neuro-muscoloscheletricche e del loro trattamento.
- Psicoterapia umanistica centrata sul corpo: Rolfing, bioenergetica.
- Terapia breve: formazione di base nel concetto di Palo Alto.
- Terapia integrativa di coppia e familiare: formazione di base.
- Psicologia transpersonale: introduzione e pratica della respirazione olotropica.
- Musicoterapia: corso quadriennale ad Assisi.
- Specializzazione in musicoterapia: congressi e workshops su temi musicali e terapici.
- Musica: formazione musicale di base, introduzione al suono strumentale (sassofono, percussioni e pianoforte), improvvisazione Jazz, fenomenologia musicale, lezioni di canto e di impostazione vocale.
- Supervisione: 5 anni di supervisione ad orientamento processuale in ambito musicoterapico.
- Musicoterapia didattica: percorso individuale di tre anni e seminari di gruppo.
- autoesperienza in psicologia analitica secondo K.G. Jung, per tre anni;
- autoesperienza in terapia di coppia;
- autoesperienza in forme psicoterapiche umanistiche ad orientamento corporeo;
- autoesperienza in respirazione olotropica (psicologia transpersonale);
- autoesperienza di varie attività musicali.
- Da 35 anni esperienza con diverse pratiche di meditazione.
- La perdita della vista durante l’adolescenza, la perdita della vista dei miei fratelli e il cammino di vita successivo.
- Esperienza di vita in quattro realtà culturali: Svizzera, Inghilterra, Lesotho e Italia.
- Incontro con la povertà come volontario in Africa.
- Molteplici esperienze di vita nella natura e introduzione alla visione sciamanistica attraverso la medicina naturale indigena in Lesotho.
- Quindici anni di condivisione attiva in un movimento cattolico in qualità di guida di gruppi intergenerazionali.
- Il credo cristiano personale e il confronto con altre religioni.
- L’incontro con persone malate.
- L’essenzialità come scelta di vita.
- Autoesperienze pluriennali di formazione sulla scuola di recitazione antroposofica.
- Autoesperienze con innumerevoli corsi sui temi: danza, voce, teatro, contatto, musica ecc.
- Studio autodidattico della letteratura scientifica del campo.
- Molteplici attività musicali.
- Impressione generale
- Movimenti e autonomia:
- Il parlare e il linguaggio:
- Ambito della bocca e del mangiare:
- Percezione:
- Equilibrio e stabilizzazione dinamica:
- Attenzione, concentrazione e collaborazione:
- Espressione emotiva-affettiva:
- Musicalità:
- Paura di cadere e paura dei rumori sconosciuti:
- movimento autonomo nello strisciare, sedere o stare in piedi;
- coordinazione e stabilizzazione dinamica;
- facilitare la manualità di movimenti grossolani e fini;
- percezione e movimenti nell’ambito di viso-bocca-lingua;
- respirazione profonda e funzionale per la voce;
- sviluppo vocale ed espressivo;
- ampliamento delle esperienze di ascolto come rumori e suoni;
- tecniche di caduta da tutte le posizioni;
- percezione di sé, consapevolezza corporea, in particolare delle gambe, e percezione del movimento;
- differenziazione di aspetti dinamici, ritmici e melodici nel movimento, della voce e dell’espressione musicale con il tamburo, il gong ed il pianoforte.
- un colloquio mensile, o più se necessario, con i genitori;
- incontri separati con la neuropsichiatra e supervisione personale;
- compilazione trimestrale delle schede di Boxhill;
- resoconto scritto mensile delle sedute.
- effetti di stimolazione o rilassamento;
- effetti che integrano o disintegrano la personalità;
- sostegno alla percezione del corpo o ad una sua parte;
- sostegno alla percezione delle proprie emozioni;
- stimolo all’ascolto globale di suoni e musica;
- distinzione delle abitudini di ascolto attraverso il mostrare fisicamente forme, melodie e ritmo della musica.